La città romana di Albintimilium
sorge nei pressi della foce del torrente Nervia.
I Romani giungono in questa zona intorno alla prima metà del II sec. a.C., nella loro progressiva avanzata verso le Gallie, dopo aver sconfitto i Liguri Ingauni di Albingaunum (odierna Albenga) nel 181 a.C.. Secondo studiosi come il Lamboglia, il primo segno tangibile della nuova presenza è costituito dal castrum, ossia l’accampamento militare, dotato di tavolati in legno, forse basamenti per baracche di cui sono state trovate le tracce in negativo sul terreno, e di un primo reticolo di stradicciole in acciottolato, disposte ad angolo retto.
Il castrum viene posto sul ristretto pianoro adiacente la spiaggia, accanto ad un primitivo stanziamento ligure, databile già al V secolo a.C., ubicato sulle prime propaggini della soprastante Colla Sgarba. Tale villaggio era costituito da alcuni recinti circolari in pietra puddinga, interpretati come basi per capanne in materiale deperibile (argilla cruda, canniccio).
Progressivamente, l’accampamento si trasforma in città stabile e vengono fondati i primi edifici e strutture pubbliche, come le mura, risalenti alla prima metà del I sec. a.C., dotate di torri circolari ed includenti all’interno del proprio tracciato (440×600 m. circa) i due “quartieri”.
Da un accampamento a una città fiorente, al centro delle relazioni economiche, politiche e militari, il passo è quindi breve ed Albintimilium diventa un centro importante come riporta il geografo Strabone.